Uno dei piatti tipici e più poveri della cucina Laziale, che racconta una parte di storia della Roma del 1800.
Pare sia stato cucinato per la prima volta il 25 ottobre 1867 da Giuditta Tavani, figlia del proprietario del lanificio Ajani, ritrovo dei patrioti romani in attesa di Garibaldi per far insorgere la città contro lo Stato Pontificio. In quella data Giuditta Tavani cucinò la punta di petto di vitello alla fornara per i patrioti e il nome "fornara" ricorda Margherita Luti, figlia di un fornaio del quartiere romano di Trastevere che Raffaello dipinse più volte nei suoi quadri.
Un piatto molto semplice realizzato con pochi ingredienti (6 persone):
1 kg circa di punta di petto di vitello
2 o 3 spicchi d’aglio
rosmarino
salvia
olio extra vergine di oliva
1/2 bicchiere circa di vino bianco
sale, pepe q.b
1 kg di patate (facoltativo)
Cottura
Preparate un battuto con gli aromi, olio extravergine di oliva, il sale ed il pepe ed inseritelo nelle intaccature della carne. Lasciatela marinare per un ora.
Preriscaldare il forno e trasferite tutto in una teglia e infornate a 190° per un altra ora e bagnandola di tanto in tanto con il suo stesso succo di cottura
A metà cottura aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco
In un'altra teglia ( se si vuole) aggiungere le patate, il rosmarino, un pizzico di pepe il sale e infornare
A 10 min dalla fine della cottura, accendere la funzione grill se si desidera creare una crosticina gustosa
Consigli
Servitelo a fette alte circa un dito, accompagnandolo con il suo stesso sughetto. Potete aggiungere anche delle patate a pezzi da cuocere separatamente.
Seguiteci per scoprire altre ricette e curiosità sul mondo della carne.
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